lunedì 16 settembre 2013

Insegnanti e viaggiatori...


Mi piace pensare che i ragazzi hanno tutta una vita da vivere e io posso aiutarli ad affrontarla. So che la vita è molto impegnativa. So che a volte è dolorosa, che servono strumenti adatti e che se ne hai molti ti è più facile viverla bene. Per questo insegno, per dar loro degli strumenti. E' come se sapessi che devono accingersi a fare un lungo e pericoloso viaggio e io fossi lì a controllare che abbiano preso tutto, a mettere nelle loro valigie tutto quello che posso, prevedendo che potranno avere sete, fame, freddo, caldo; che potranno ammalarsi, perdersi, stancarsi, annoiarsi.
E mi arrabbio se mi accorgo che non mettono in valigia cose che ritengo essenziali, perché mi preoccupo per loro, e rimprovero anche me stessa e tutto ciò mi rende difficile equipaggiarli come si deve. Sono costretta a litigare con loro per riuscire a riempire la loro valigia, perché sono ragazzi e non si rendono conto di quanto è importante avere tutto quello che serve, perché durante il viaggio molte volte non potranno fare rifornimento, o non troveranno nessuno che vorrà o potrà aiutarli Protestano perché non hanno voglia di fare la valigia, perché non sono ancora capaci di prevedere le difficoltà che incontreranno, perché sono abituati solo a <<qui e ora>>, e volgiono viaggiare leggeri, ma io non cedo.

Isabella Milani, L'arte di insegnare

1 commento:

  1. Bello! Credo di aver capito che dovrò preparare una grossa valigia con tutto quello che mi serve e che durante le lezioni dovrò cercare di cogliere le cose più importanti e metterle tutte dentro per cominciare un lungo viaggio e un lungo cammino...!

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