La nostra nazione è fondata sulla convinzioni che siamo tutti uguali e
che tutti meritano la libertà di cercare la felicità, ognuno a modo suo,
di mettere a frutto quello che sappiamo fare, di dire quello che
pensiamo, di non adattarci e, più di tutto, di essere onesti con noi
stessi.
AA. Le cose cambiano
domenica 29 dicembre 2013
Diritti e diversità
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Guardare oltre la sofferenza del sentirsi diversi...
So cosa vuol dire crescere pensando di essere fuori posto, ed è molto dura. E so bene che, per molti, la sensazioni di essere soli, o esclusi, può essere qualcosa che consuma. E che, quando vieni tormentato o picchiato, ti può sembrare che in qualche modo sia colpa tua perchè sei diverso, perchè non riesci ad adattarti. Ecco cosa voglio dirvi, però: non siete soli. Non avete fatto niente di male. Non meritate di essere attaccati. C'è un mondo che vi aspetta ed è pieno di possibilità. Ci sono persone che vi vogliono bene e ci tengono a voi, esattamente per quello che siete.
AA. Le cose cambiano
AA. Le cose cambiano
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Le radici delle discriminazioni
L'omofobo - come il razzista, il misogino, lo xenofobo, l'antisemita, l'islamofobo - violenta le vite degli altri. Lo fa con i pensieri, gli sguardi, le derisioni, i pregiudizi, i giudizi, le discriminazioni, gliinsulti, le botte. Non capisce di avere un disturbo e di solito si rifà ad un sistema di credenze - morali, religiosesociali, giuridiche - che ritiene di dover difendere dalla minaccia di soggetti che considera pericolosi. Ci sono omofobi da strada, da salotto, da parlamento. Il bullismo è, prima di tutto, uno stato della mente. Non è attraverso un processo, sottile o grossolano, di negazione dell'umanità della propria vittima e di deresponsabilizzazione dei propri agiti che prende consistenza una visione distorta dell'altro prima come diverso, poi come minaccioso e infine come comlpevole da punire e da eliminare? <<La pietra angolare di tutte le discriminazioni>> scrive lo psichiatra Felicity De Zulueta <<è lo stabilirsi di un sistema di teorie che sancisce che l'altro è essenzialmente meno umano e perciò inutile, da buttar via, o pericoloso>>.
AA. Le cose cambiano
AA. Le cose cambiano
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Troppo dolore per poter sperare
Un ragazzo che pone fine alla sua vita sta dicendo che non riesce ad immaginare un futuro abbastanza felice da compensare il dolore che adesso sta sopportando.
AA.VV, Le cose cambiano
AA.VV, Le cose cambiano
sabato 28 dicembre 2013
<<Quello che voglio dirti è in una lingua che non conosco>>
Ferzan Ozpetek, Rosso Istambul
Ferzan Ozpetek, Rosso Istambul
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Riluci d'oro dove la vita ti ha scheggiato.
<<Lo sapevi che in Giappone, quando si riparano le ceramiche rotte, non si nasconde il danno ma lo si sottolinea, riempiendo d'oro le linee di frattura? (...) Perchè credono che quando una cosa ha subito un danno e ha una storia, diventi più bella.>> Riluci d'oro dove la vita ti ha scheggiato.
Ferzan Ozpetek, Rosso Istambul
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Amori possibili
... il nostro amore si è è fermato lì, nel territorio del possibile, di quello che poteva essere e non è stato.
Ferzan Ozpetek, Rosso Istambul
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vent'anni e viaggi
...viaggi improvvisati e raffazzonati dai vent'anni. Con il gruppo di amici che si allarga e si sfalda, e l'avventura dietro l'angolo.
Ferzan Ozpetek, Rosso Istambul
Ferzan Ozpetek, Rosso Istambul
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Case d'infanzia
Si lasciano mai le case dell'infanzia? Mai: rimangono sempre dentro di noi, anche quando non esistono più...
Ferzan Ozpetek, Rosso Istambul
Ferzan Ozpetek, Rosso Istambul
Costruzione dell'allegria
Non ho fatto mai nulla per dimostrare qualcosa a qualcuno, nemmeno al mio babbo o alla mia mamma, ma per farli contenti sì, direi che per farli contenti ho ho fatto tutto quello che ho fatto, perchè ho sempre pensato che la costruzione dell'allegria fosse la chiave di tutto.
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
Percentuali confortanti: stronzi in minoranza!
Ho la fortuna di pensare istintivamente bene delle cose, fino al limite estremo in cui a volte ho dovuto ricredermi. Raramente, meno male. Gli stronzi esistono, ma sono una minoranza, e non prevarranno.
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
Porte aperte... nel passato
Pensavo che il passato mi annoiasse e invece il passato può riverlarsi la cosa più nuova che ti può capitare. Triovare in una stanza che pensavi di conoscere alla perfezione una porta nuova che si apre su una storia nuova.
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
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Porte aperte
...tutto può succedere. Proprio tutto, quando si lasciano le porte aperte. Possono entrare i ladri, certo, e svaligiarti casa, ma può passare lì davanti Pavarotti e decidere di entrare a sentire cos'è quella strana musica che esce e magari invitarti a salire sul palco con lui.
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
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Dopo vedi diverso
Siamo partiti dopo due mesi di stop (dall'incidente che provocò la morte di un ragazzo durante l'allestimento del concerto a Trieste) e abbiamo ripreso a suonare in giro, senza far finta di niente però, perchè se è vero che un giornale il giorno dopo serve per incartare le uova, le cose che ti succedono direttamente cambiano la vita. Dopo vedi diverso.
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
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Povertà, oltre la carità
Non bisogna combattere la povertà perchè si è <<buoni>> ma perchè è politicamente, economicamente, socialmente giusto e ancora di più, è vantaggioso.
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
Oltre i propri specchi...: la conoscenza come avventura
E' il grande rischio della comunicazione: parlare a gente che è già d'accordo su tutto e cerca solo di riconoscere e mai di conoscere, di fare un'esperienza vera.
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
Dalla parte del... fare!
Io sono per il buttarsi nelle cose in cui si crede e poi vedermela con il padreterno in persona per quanto riguarda l'essere in buona fede o no. Per migliorare il mondo l'unico modo è fare qualcosa, sentirsi dalla parte giusta non basta.
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
Filosofia su due ruote
La bici mi ha insegnato a gestire la fatica e a godermi la discesa, a trovare il mio ritmo e a sentire il resporo e il battito del cuore. E' isolamento totale dalla folla, immersione nel paesaggio interiore e in quello che ho intorno.
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
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Il confronto e la banalità del coraggio
...a un artista sta a cuore la propria musica e la propria musica non ha nulla da temere a confrontarsi con altra musica, ne potrà solo uscire rafforzata. E se dovesse uscirne indebolita allora vuol dire che non era abbastanza buona.
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
Distanze, desiderio e avventura
Ma le distanze, eccovi una perla di saggezza, esistono per essere percorse, è chiaro, se non c'è distanza non c'è desiderio, se non c'è desiderio non c'è avventura, se non c'è avventura non c'è un bel niente per cui valga la pena vivere.
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
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Sono (vivo), dunque scrivo...
Il mio lavoro non consiste nel fare canzoni ma arrivare alle canzoni attraverso il continuo rinnovo di interesse verso le cose della vita. Persone, sentimenti, emozioni, casualità, chiacchiere, cinema, televisione, libri, viaggi, giornali, riviste, blog, scritte sui muri, cartelli stradali, annunci mortuari, mostre d'arte, orari dei treni, lavoro, sport, spiritualità, scienza, tutto è importantissimo per sentirsi immersi nel flusso delle cose e tornare a galla con una canzone tra le mani che sintetizzi quel flusso.
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
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Virtù e fortuna... secondo Jovanotti
...ma si sa come vanno certe cose, non si può mai dire che piega prenderà la vita. Certo, ho incontrato tanta gente che per qualche motivo ha creduto in me e ha soffiato il vento a mio favore. Comunque io non mi sono fermato un attimo, e per quanto un sacco di cose mi siano come cadute in testa vorrei dire che la testa ho cercato di infilarla ovunque proprio per aumentare le possibilità che ci cadesse sopra qualcosa.
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
Lorenzo Jovanotti, Gratitude
lunedì 16 settembre 2013
Insegnanti e viaggiatori...
Mi piace pensare che i ragazzi hanno tutta una vita da vivere e io posso aiutarli ad affrontarla. So che la vita è molto impegnativa. So che a volte è dolorosa, che servono strumenti adatti e che se ne hai molti ti è più facile viverla bene. Per questo insegno, per dar loro degli strumenti. E' come se sapessi che devono accingersi a fare un lungo e pericoloso viaggio e io fossi lì a controllare che abbiano preso tutto, a mettere nelle loro valigie tutto quello che posso, prevedendo che potranno avere sete, fame, freddo, caldo; che potranno ammalarsi, perdersi, stancarsi, annoiarsi.
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Narro ergo sum
La narrazione è un compito, quello di avere un punto di vista, che può essere condiviso o detestato. Si può essere d'accordo o in disaccordo, ma da un racconto non si può uscire con nella testa tutte le idee possibili. Quello che si fa quando si racconta è scegliere. Un monologo, un libro, è un luogo dove proporre un'idea agli altri, che la prendano o la respingano. Non è un luogo dove si scandaglino tutte le idee possibili, perché così alla fine non ne hai raccontata o proposta nessuna.
Roberto Saviano, Vieni via con me
Roberto Saviano, Vieni via con me
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Vieni via con me
Il potere eversivo del non uniformarsi...
"Non si può asciugare l'acqua con l'acqua, non si può spegnere il fuoco con il fuoco, quindi non si può combattere il male con il male". Nel momento in cui ognuno di noi non fa male, sta facendo arretrare loro e sta forse sognando un'Italia diversa.
Roberto Saviano, Vieni via con me
Roberto Saviano, Vieni via con me
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Vieni via con me
domenica 15 settembre 2013
Bilanci di fine viaggio...
Faceva il bilancio consuntivo della sua vita, voleva raggranellare fuori dall'immenso mucchio di cenere delle passività le pagliuzze d'oro dei momenti felici (...).
Nell'ombra che saliva si provò a contare per quanto tempo avesse in realtà vissuto: il suo cervello non dipanava più il semplice calcolo: tre mesi, venti giorni, un totale di sei mesi, sei per otto quarantotto... quattromila... radice cuba di 840.000... Si riprese. "Ho settantatré anni, all'ingrosso ne avrò vissuto, veramente vissuto, un totale di due... tre al massimo." E i dolori, la noia, quanto erano stati? Inutile sforzarsi a contare: tutto il resto: settant'anni.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il gattopardo
Nell'ombra che saliva si provò a contare per quanto tempo avesse in realtà vissuto: il suo cervello non dipanava più il semplice calcolo: tre mesi, venti giorni, un totale di sei mesi, sei per otto quarantotto... quattromila... radice cuba di 840.000... Si riprese. "Ho settantatré anni, all'ingrosso ne avrò vissuto, veramente vissuto, un totale di due... tre al massimo." E i dolori, la noia, quanto erano stati? Inutile sforzarsi a contare: tutto il resto: settant'anni.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il gattopardo
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Presente, solo presente...
Quelli furono i giorni migliori della vita di Tancredi e di quella di Angelica, vite che dovevano poi essere tanto variegate, tanto peccaminose sull'inevitabile sfondo del dolore. Ma essi allora non lo sapevano.
(...)
Essi offrivano lo spettacolopiù patetico di ogni altro, quello di due giovanissimi che ballano insieme, ciechi ai difetti reciproci, sordi agli ammonimenti del destino, illusi che tutto il cammino dlla vita sarà liscio come il pavimento del salone, attori ignari cui un regista fa recitare la parte di Giulietta e quella di Romeo nascondendo cripta e veleno, di già previsti nel copione.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il gattopardo
(...)
Essi offrivano lo spettacolopiù patetico di ogni altro, quello di due giovanissimi che ballano insieme, ciechi ai difetti reciproci, sordi agli ammonimenti del destino, illusi che tutto il cammino dlla vita sarà liscio come il pavimento del salone, attori ignari cui un regista fa recitare la parte di Giulietta e quella di Romeo nascondendo cripta e veleno, di già previsti nel copione.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il gattopardo
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Luminose certezze che non tradiscono...
Le stelle apparivano torbide e i loro raggi faticavano a penetrare la coltre di afa. L'anima di Don Fabrizio si slanciò verso di loro (...) come tante altre volte fantasticò di poter presto trovarsi in quelle gelide distese, puro intelletto armato di un taccuino per i calcoli; per calcoli difficilissimi ma che sarebbero tornati sempre. "Esse sono le sole pure, le sole persone per bene"...
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il gattopardo
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il gattopardo
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lunedì 2 settembre 2013
Sensi di guerra...
... spiegazioni tecniche in mala fede per giunta, che pochi capirono e dalle quali nessuno fu convinto ma che consolarono tutti perché erano riuscite a trasformare la guerra in un pulito diagramma di forze da qual caos estremamente concreto e sudicio che essa in realtà è.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il gattopardo
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il gattopardo
Una ragione per morire/1
L'immagine di quel corpo sbudellato riappariva però spesso nei ricordi come per chiedere che gli si desse pace (...) superando e giustificando il suo estremo patire in una necessità generale. Perché morire per qualche d'uno o per qualche cosa va bene, è nell'ordine; occorre però sapere o, per lo meno, esser certi che qualcuno sappia per chi o per cosa si è morti; questo chiedeva quella faccia deturpata; e appunto qui cominciava la nebbia.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il gattopardo
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il gattopardo
Dei bivi e delle scelte...
...dobbiamo essere credibili. Uomini e donne che hanno compiuto una scelta tagliando, dentro di sé, non soltanto i rami secchi, ma anche qualche tralcio fiorito. Cose che avrebbero potuto fare, ma invece hanno deciso di interrompere. Frenesie capaci di condurli chissà dove. Ardori, tormenti, deliri. C'è sempre qualche medaglia sepolta nel passato di chi è diventato adulto.
E. Affinati, Elogio del ripetente
E. Affinati, Elogio del ripetente
Le parole sono importanti...
La lingua è la casa del pensiero. La letteratura intensifica l'esistenza
E. Affinati, Elogio del ripetente
L'arma migliore...
Insomma tirar fuori, prima ancora che gli artigli, se stessi
E. Affinati, Elogio del ripetente
E. Affinati, Elogio del ripetente
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